Font-Rubí, Barcellona, Catalunya
Cellers de Can Suriol

30000 bottiglie in cantina
Specialità: Vino bianco frizzante
L'azienda ha sede nel castello medievale di Grabuac a nord-ovest di Barcellona, di proprietà della famiglia Suriol dal 1600. L'uva è sempre stata coltivata, ma è da metà degli anni '90 che c'è stato un sostanziale cambio di passo, quando la gestione agronomica è stata completamente rivoluzionata, con il passaggio al biologico prima e l'implementazione di pratiche biodinamiche poi.
“Le decisioni che prendiamo sono uniche per ogni vitigno. Non applichiamo mai ricette generiche ai nostri vigneti, solo una viticoltura mediterranea, basata sull'ecologia e sulla saggezza dei nostri antenati contadini. Per noi la cosa più importante non è la certificazione, ma la coscienza pulita e rimanere fedeli alla filosofia locale. Anche la complicità dei cicli lunari e gli influssi astrali, sebbene non decisivi come il nostro lavoro quotidiano, sono sempre utili." Assis Suriol
Su Rollingwine vi presentiamo il loro progetto "AZIMUT" un progetto dal respiro più ampio che cerca di coinvolgere i contadini di tutta una zona, in pratiche buone e rispettose per l'ambiente.
Un approccio olistico e sostenibile
Seguendo un approccio biodinamico veramente olistico, lo sforzo di sostenibilità si estende a tutte le aree di produzione: i “rifiuti” dell’azienda vengono utilizzati per produrre compost che insieme al letame bovino, viene poi redistribuito sul suolo per un naturale nutrimento.
L’azienda seppur grande è a piena autosufficienza energetica grazie all’uso dei pannelli solari. Le bottiglie di vetro provengono sempre dalla penisola iberica da produttori non lontani più di 100 km da Grabuac.
Per quanto riguarda il campo si allevano esclusivamente uve tipiche locali come Parellada, Macabeo, Xarel-lo, Monastrell e Garnacha e nella gestione del vigneto sono banditi dalle lavorazioni ogni tipo di pesticidi, erbicidi di sintesi e fertilizzanti.


La filosofia in cantina e il progetto Azimut
Tutti i vini prodotti sono a fermentazione spontanea: “Lasciamo che la natura scelga i migliori ceppi di lievito che rimarranno sulle bucce dell’uva al momento della vendemmia. In questo modo, ogni vigneto, varietà e annata apporta un diverso tipo di lievito che poi dà origine a una gamma naturalmente vasta di sfumature di sapore nei nostri vini”. Anche la fermentazione malolattica avviene naturalmente, in vasche di cemento.
Si capisce sin qui l’approccio naturale dei Suriol, ma è col progetto “AZIMUT” che si vuol fare un passo oltre, uno step successivo.
Azimut in arabo significa direzione e con questo progetto i Suriol cercano di tracciare una strada: promuovere le buone pratiche di campo a tutti i loro vicini, a tutta la loro zona, promuovere in poche parole l’agricoltura biologica.
Agli agricoltori viene proposto di produrre una linea di vini “comune” in cui ognuno contribuisce apportando la propria uva e dividendone poi i proventi, l’unico vincolo è coltivare in maniera biologica, far arrivare uve in cantina che non siano sporcate dalla chimica. Si è creata così una rete in cui i contadini sono incoraggiati a perseguire una viticoltura rispettosa e sostenibile, in cui si promuove l’utilizzo delle varietà del territorio per vini semplici e facili da gustare che restituiscono la vera faccia di questa zona del Penedes, con la “coscienza pulita” come direbbe Assis.